opere premiate 2024
CORTOMONTAGNA 2024 – MOTIVAZIONI PREMI E MENZIONI SPECIALI
The Eagle Hunters of Mongolia di Lucas Virgili (Spagna, 2024) – VINCITORE
Due rinomati fotografi internazionali, Chema Balbuena messicano e Helena Clancy spagnola, vanno a caccia di immagini degli ultimi cacciatori kazaki che ancora utilizzano le aquile per riuscire a catturare la selvaggina. Il film è un raffinato mélange di “backstage” autobiografico un po’ stile “Vogue”, e di reportage animalista alla David Attenborough. Ogni panoramica, girata a mano o dai droni, rappresenta un elogio della bellezza dei verdeggianti deserti della Mongolia, dei pennuti dallo sguardo e dalla mente acutissimi, e dei beati, invidiabili kazaki.
The Eagle Hunters of Mongolia by Lucas Virgili (Spain, 2024) – WINNER
Two internationally renowned photographers, Chema Balbuena from Mexico and Helena Clancy from Spain, seek to capture the scenes of the last Kazakh hunters who still hunt wild game with eagles. The film is a sophisticated mix of “Vogue”-style autobiographical “backstage” and David Attenborough-style wildlife documentary. Each bird’s-eye view, shot manually or by drones, is a tribute to the beauty of the verdant deserts of Mongolia, to the sharp sight and mind of the birds, and to the happy and lucky Kazakhs.
Under the load of life di Kahi Ahmed Titab (Iraq, 2024) – VINCITORE
Il pluripremiato regista curdo Kahi Titab segue un manipolo di connazionali costretti a sopravvivere di contrabbando attraversando le montagne innevate tra Iran, Turchia e Irak. Oltre 20.000 “muli umani” – ciascuno con oltre 30 chili in groppa! -, così vengono definiti dal commento fuori campo i “kolbar” senza patria. Titab ci fa salire per le strade tortuose care al maestro iraniano Abbas Kiarostami e ci regala immagini epiche degne di David Lean. Il regista afferma giustamente che «il film tratta dello spirito umano, della volontà di sopravvivere ad ogni costo e della forza possente della tradizione».
Under the load of life by Kahi Ahmed Titab (Iraq, 2024) – WINNER
The Kurdish multi-award-winning director Kahi Titab follows a handful of fellow Kurds with no choice other than smuggling to survive in the snow-capped mountains of Iran, Turkey and Iraq. Over 20.000 “human mules” – each carrying over 30 kilos! – as these “kolbar” without a homeland are defined by the off-camera voice. Escorted by Titab, we climb up windy streets beloved by the Iranian director Abbas Kiarostami, to discover epic scenes reminiscent of David Lean. As the director rightly points out, “the film is about human spirit, the will to survive no matter what, and the enormous strength of tradition”.
Attendre la nuit di Fabrizio Fanelli e Chiara Godino (Italia, 2024) – VINCITORE
Chiara Godino e Fabrizio Fanelli raccontano la storia del viaggio oltre il confine franco-italiano affrontato dai migranti per inseguire il sogno di una vita migliore. Le parole dominano questo documentario, che offre al pubblico la possibilità di riflettere sia sul diritto universale di provare ad avere un futuro, che sull’atteggiamento di solidarietà naturale offerto dagli uomini e dalle donne che popolano le montagne attorno a Oulx e Briançon. La macchina da presa si muove con pudore e delicatezza, trovando il modo giusto per avvicinarsi a uomini e donne che hanno vissuto esperienze drammatiche e hanno la consapevolezza di trovarsi solo “a metà tra quello che sognano di fare e quello che possono davvero”.
Attendre la nuit by Fabrizio Fanelli e Chiara Godino (Italy, 2024) – WINNER
Chiara Godino and Fabrizio Fanelli tell the stories of migrants in their journey across the French-Italian border to achieve their dreams and improve their lives. A documentary made of words to give us the chance to reflect on the universal right to try to have a future, and about the natural solidarity expressed by the men and women living in the areas of Oulx and Briançon. The camera makes its way with discretion and delicacy to move closer to men and women who have gone through dramatic events and are aware that they are only “halfway between what they dream to do and what they can really do”.
Song of Ice di Arthus Kauffeisen (Francia, 2024) – MENZIONE SPECIALE
Sopra i 3000 metri le rocce si coprono di ghiaccio e il paesaggio è austero e magnifico, un ambiente in cui l’uomo deve lottare contro la natura, ma allo stesso tempo deve mettersi in gioco per realizzare imprese sportive importanti. Song of Ice permette di ammirare le azioni di alcuni sportivi professionisti; a differenza di molti video simili, mette in primo piano lo sport piuttosto che l’atleta singolo. Grazie all’alternanza di riprese aeree, close up, movimenti di camera lenti e rapidi, le immagini sono spettacolari. Ad aiutare lo spettatore c’è la voce fuori campo, che fa da filo conduttore tra le varie riprese grazie al “ghiaccio”. Un corto breve ma di grosso impatto visivo che merita essere visto più volte.
Song of Ice by Arthus Kauffeisen (France, 2024) – HONORABLE MENTION
Above 3000 meters, the rocks are covered with ice and the landscape is austere and magnificent. This is a place where humans must fight against nature, but also face challenges to achieve important sports performances. Song of ice is an opportunity to admire the endeavours of some professional athletes. Unlike many other similar videos, this film highlights sport rather than individuals. Mixing aerial views, close-ups, fast and slow shots, the camera captures breathtaking sceneries, while the off-camera voice guides us through different ice views. A short, but remarkable film that is worth being watched more than once.
In alto, sempre più in alto di Annalisa Doriguzzi Breatta (Italia, 2024) – MENZIONE SPECIALE
Il filmato documenta presente e passato focalizzando l’attenzione dello spettatore sullo stato dei luoghi, in particolare quelli collegati alla cava del marmo rosso di Verzegnis, e sul passaggio delle generazioni, elementi che convergono in un’unica comune memoria. I protagonisti, giovani ragazzi, completano tale concetto permettendo al pubblico di interrogarsi, assieme a loro stessi, sul futuro di questi territori e sul ricordo delle genti che li hanno vissuti. Questa essenzialità e questa semplicità narrativa riflettono le caratteristiche del territorio di montagna, a tratti crudo e difficile ma sempre vivo e autentico.
In alto, sempre più in alto by Annalisa Doriguzzi Breatta (Italy, 2024) – HONORABLE MENTION
The film is about the present and the past, with a particular focus on the conditions of the places, namely those related to the red marble quarry in Verzegnis, and on the passing of generations: these components converge towards a single shared memory. The young protagonists enrich the concept by inviting us to reflect with them on the future of these lands and on the heritage left behind by those who lived here. The simple and minimalist narrative style resembles the mountains, sometimes cruel and difficult, yet always alive and authentic.
Another way di Nicola Bilancio e Marcello Bortolotti (Italia, 2024) – MENZIONE SPECIALE
Un Ultra Trail è già di per sé una sfida, non solo sportiva, ma contro se stessi; si spinge il corpo al limite, percorrendo molti chilometri lungo sentieri e strade sterrate. Correre lungo una cresta rende vivi e permette di apprezzare appieno le bellezze del nostro territorio, vedere le vette in lontananza, sentire il vento in faccia. Giuseppe Iob e Adriano Clarbois ce lo dimostrano attraverso le parole di Giuseppe che si alternano a riprese, con movimenti lenti, delle montagne friulane. L’esperienza che hanno vissuto, terminando la Carnia Ultra Trail in un modo alternativo, unico, deve essere uno stimolo per tutti noi, invitare a spingerci oltre e ad apprezzare appieno la montagna, la nostra montagna.
Another way by Nicola Bilancio e Marcello Bortolotti (Italy, 2024) – HONORABLE MENTION
An Ultra Trail is a challenge by definition, not only a sports challenge, but also a challenge against yourself. You run for many kilometres along trails and dirt tracks, and you push your body to the limit. Running along a ridge makes you feel alive and offers you the opportunity to fully enjoy the beauty of our landscapes, to admires the peaks from afar, to feel the wind blowing on your face. Giuseppe Iob and Adriano Clarbois show this to us with Giuseppe’s words and the slow-paced views of the Friulian mountains. Their experience, the completion of the Carnia Ultra Trail in a different and unique way, should encourage all of us to go beyond and to fully enjoy the mountains, our mountains.
Anello del Lago di Bordaglia di Alex Donadonibus (Italia, 2023) – MENZIONE SPECIALE
Il filmato, in poco meno di 15 minuti, compendia in maniera efficace le bellezze paesaggistiche del territorio dell’Alta Carnia su cui si incastona il Lago di Bordaglia. In sincronia con un ritmato sottofondo musicale, l’autore-protagonista racconta il visibile e l’emozione che prova percorrendo uno dei trekking più panoramici dell’Alto Friuli. Agli occhi dello spettatore giunge fedelmente il paesaggio incontaminato di alta montagna dominato dalle pendici dei monti Volaia e Ombladet e dallo specchio argentato del Lago su cui si riflettono i larici dorati dalla stagione autunnale.
Anello del Lago di Bordaglia by Alex Donadonibus (Italy, 2023) – HONORABLE MENTION
In less than 15 minutes, the film offers a faithful overview of the beautiful landscapes of Alta Carnia, where the Bordaglia lake is nestled. In synchrony with the fast-paced soundtrack, the director-protagonist shows the scenery and tells his feelings along one of the most panoramic hiking trails of Northern Friuli. Watching the film, we can enjoy the pristine landscape of the high mountains overlooked by the Volaia and Ombladet peaks, and the silver water of the Bordaglia lake, mirroring the Autumn golden larches.