Opere premiate 2018 – Premio letterario

PREMIO LETTERARIO – 16^ edizione 2018

 

SEZIONE SAGGISTICA

 

Il 1° classificato della sezione saggistica è Rifugi e Bivacchi. Gli imperdibili delle Alpi. Architettura, storia, paesaggio, di Roberto Dini, Luca Gibello e Stefano Giroldo (Ulrico Hoepli Editore).
La motivazione della giuria:
Architettura, storia e paesaggio riuniti in un volume di grandi dimensioni che va ad analizzare il nascere e il divenire di una delle realtà che ormai fanno parte della montagna: quella dei rifugi e dei bivacchi. Dalla loro nascita come semplici ricoveri alla trasformazione indotta dal turismo; dalla semplicità delle prime costruzioni all’evoluzione architettonica che li rende contemporaneamente inseriti ed estranei al paesaggio che li circonda, il libro è riccamente illustrato con piantine e fotografie attuali e d’epoca.
 

 

 

Il 2° premio è stato assegnato a Il peso delle ombre. Racconti veri o false storie? di Mario Casella (Gabriele Capelli editore).
La motivazione della giuria:
Molto documentato e ben scritto, l’autore esplora un universo raramente messo in evidenza: quello della menzogna, nei confronti degli altri ma anche verso se stessi, in un ambiente tradizionalmente considerato puro per definizione, come quello della montagna. È un lavoro condotto senza mai ergersi a giudice supremo, con spirito scientifico e scrupolosa preparazione sia sui 16 casi presi in esame, sia sul fenomeno psicologico dell’inganno e dell’autoinganno.
 

 

 

Al 3° posto si è classificato Simboli della montagna di Franco Brevini (il Mulino).
La motivazione della giuria:
Questa volta l’autore, vecchia conoscenza di Leggimontagna, ha scelto di affrontare l’iconografia alpina, gli stereotipi e i luoghi comuni, realizzando un libro colto e scorrevole, capace di grattare la superficie di quella montagna patinata, idealizzata ed economicizzata che sempre più spesso viene presentata a scoppi di pubblicità per fare affiorare la vera sostanza dei sei emblemi scelti, tra pregi reali e immagini costruite ad arte ed elevate a simbologie universali.
 

 

 

La giuria di saggistica ha attribuito anche il
Premio speciale “Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO – Leggimontagna” a Degli antichi sentieri. Memorie dalle Dolomiti clautane di Giorgio Madinelli, Andrea Fiorot, Paolo Lorenzi (Edizioni La Chiusa).
La motivazione della giuria:
Un volume snello e di un formato adatto a valorizzare le tante belle fotografie, per far conoscere, anche in forma narrativa, le Alpi Clautane, poco frequentate, ma ricche di bellissimi scorci e di antichi sentieri che testimoniano come in passato la situazione fosse diversa, sia perché quelle montagne erano abitate, sia in quanto le valli e i passi venivano attraversati come vie di transito. Il tutto in un percorso narrativo che parla di escursioni e ascensioni, ma anche di storia, usanze, geologia, fauna e flora per restituire un quadro completo di una zona che meriterebbe di essere riscoperta.

 

 

 

SEZIONE NARRATIVA

 

Il 1° premio è stato assegnato a Il Lobbio di Michela Piaia (Sismondi editore).
La motivazione della giuria:
Romanzo storico ambientato nel Cadore dell’Ottocento, nel momento del passaggio dall’Austria all’Italia, in uno scenario montano che è quello bellunese e che diviene protagonista di alterne vicende umane, in cui i personaggi si muovono alla ricerca di una propria dimensione esistenziale. Sulla trama delle loro vicende, si innestano abilmente le diverse realtà storiche, quali l’emigrazione, la lotta civile e politica risorgimentale, che trovano pieno ritmo in una prosa incalzante e avvincente. Su tutti gli eventi umani e spirituali insieme, prevale, però, il mistero della montagna e dei suoi silenzi, in cui si inserisce la straordinaria e inquieta personalità del Lobbio, che vive “i sentimenti di libertà e grandezza che appartengono solo all’anima e che nessuno potrà mai svelare”.
 

 

 
Il 2° premio è stato attribuito a La via incantata. Nella natura, dove si basta a sé stessi di Marco Albino Ferrari (Ponte alle Grazie – Salani editore).
La motivazione della giuria:
Rievocazione di un personaggio semidimenticato,
l’esploratore italiano Giacomo Bove, incrociata con la restituzione soggettiva di un percorso di wilderness intitolato al suo nome e anch’esso in abbandono. Costruito con una strutturazione ad intarsio, ma interessante e scorrevole, il libro apre squarci storici, azzarda parallelismi, gioca sui flashback, e nel ricostruire ambienti borghesi prenovecenteschi e civiltà montane ormai scomparse, trasmette al lettore il gusto della scoperta.
 

 

 
Il 3° classificato della sezione è Le nuvole non aspettano di Marco Pozzali (Edizioni Diabasis).
La motivazione della giuria:
Un romanzo breve che riesce a mettere assieme le montagne di casa con quelle della Patagonia, sogno per ogni alpinista. Ma nel sogno il ricordo non si cancella, diventa più crudele. Il ricordo è quello del figlio che il protagonista non è riuscito a trattenere in parete. Morto, a causa della passione per la montagna che ha saputo trasmettergli. La montagna è fascino e rischio, bellezza e pericolo. Tra questi estremi la passione. Cercando di dare un senso alla morte del figlio il protagonista cerca un senso alla propria passione per la montagna, in fondo, cerca un senso per la propria vita. Ma, come il destino in una tragedia greca, il ricordo incalza. Non bastano a fermarlo nuovi ambienti, nuove amicizie. La catarsi è esistenziale. Il ricordo della morte del figlio può annullarsi soltanto nell’annientarsi nella montagna e con la montagna. I tempi della tragedia sono scanditi dal ritmo incalzante d’una scrittura tanto scorrevole quanto capace di emozionare e coinvolgere il lettore.
 

 

 
Opera segnalata per la narrativa Cento passi per volare di Giuseppe Festa (Salani Editore).
La motivazione della giuria:
Delicata restituzione di un percorso di vita che nel superamento del trauma scopre l’occasione per forgiare la propria identità.
In un incalzante intreccio di eventi, il lettore viene accompagnato nello stimolante viaggio alla scoperta di una nuova modalità esperienziale, nella quale l’uso dei cosiddetti “sensi minori” viene catalizzato e reso condivisibile da un rinnovato e più autentico rapporto con la natura. La montagna diviene così teatro delle vicende e nel contempo mediatrice della rinascita, terreno neutrale in cui le diverse abilità sensoriali si compenetrano, in un intenso dialogo teso al superamento dei limiti e del reciproco isolamento.
Originale e accattivante, il racconto è sostenuto da una prosa sicura e calibrata. Spiccano la cura per i dettagli e il tratteggio dei diversi profili, abilmente amalgamati nelle molteplici sfaccettature sensoriali.
Un romanzo per ragazzi, ma non solo. Un racconto dal forte valore educativo, per chiunque nutra il desiderio di aprirsi ad una riflessione autentica sul ruolo che la Natura esercita nel difficile compito di crescere.

 

 

 

SEZIONE INEDITI

 

Il racconto 1° classificato della sezione è Breve pellegrinaggio in cielo di Paolo Borsoni (motto: Alea).
La motivazione della giuria:
Il viaggio all’Himalaya avrebbe dovuto essere un pellegrinaggio al cielo. Agli occhi disincantati del nostro viaggiatore i luoghi alti rivelano invece giogaie pietrose, monti di colore ocra, lontanissime vette innevate. Il monastero di Hemis, la cerimonia religiosa del Darma non mutano il suo stato d’animo. Le pretese del tassista, i turisti che fotografano tutto e tutti, le mosse studiate del Lama, l’imbevibile tè al burro di yak gli confermano di essere fuori posto, del tutto straniero. Il Saddhu, che immobile chiede la carità, indifferente al rumore della gente, impone nuova riflessione sul valore dell’esistenza. Ironia e cinismo si incrociano quando a proposito del santo mendicante il viaggiatore osserva: “non sembra avere lo smartphone”. Pur tra parentesi insinua prontamente che su questo fatto nutre tuttavia i suoi dubbi. La relatività dei punti di vista e dei modi di vita si stempra nel finale perché esserci, essere vivi è ciò che conta.
 

 

 
Il 2° premio è stato attribuito a Le malinconie del rifugista di Domenico Flavio Ronzoni (motto: Semelinanno).
La motivazione della giuria:
Sul finire di settembre Marta e Massimo chiudono il rifugio di cui sono gestori. L’anno non è stato fortunato: all’estate piovosa si sono aggiunte gravi sventure alpinistiche.
La scelta di vivere in alto, di condividere la bellezza delle Alpi, di non essersi lasciati omologare ai ritmi della pianura è tuttavia confermata. I due scendono a valle ancora come due ragazzini.
 

 

 
Il 3° premio è stato assegnato a La porta e il cuore di Lorenza Garbarino (motto: Amalia).
La motivazione della giuria:
Racconto sospeso tra la restituzione storica e la fantasia sulle tracce di Johan-Jakob Hauswirth, artista bohemien svizzero dell’Ottocento.
Con ritmo lento e convincente sotto il profilo stilistico è ricostruito un mondo in cui uomo e natura ancora non si contrappongono.
 

 

 
Due i racconti segnalati al 4° posto ex aequo:
Duel di Flavio Faoro (motto Dolomia)
La motivazione della giuria:
Pagine cariche di tensione. Il finale giunge inaspettato. Il ritmo e i rischi della scalata in solitaria ripetono i travagli del quotidiano. La lotta per la cima diventa figura dei conflitti interiori. Scrittura veloce, essenziale.
 

 

 
Un’altra storia di Marco Boldrini (motto Condor 1)
La motivazione della giuria:
Il luogo appare paradiso ai visitatori, ma alla vecchia guida si rivela voragine fatta di assenza, di vuoto, di solitudine. Alla fine gli occhi chiari della sua donna che rincorrono la morte svelano il dramma. La tristezza sul ciglio delle Gorges ritorna in tutti gli oggetti e si ripete in tutti gli eventi del quotidiano.